Erice

Erice, descritta da Roger Peyrefitte nel 1952, è un antico borgo medievale situato sulla vetta più alta del monte Eryx. Dominato una volta dal celebre tempio dedicato alla dea Venere, è circondato da mura fortificate e le sue strade sono accuratamente selciate.

Erice era il centro religioso degli Elimi e il suo tempio era luogo di culto per diverse divinità, come Astarte per i Fenici, Afrodite per i Greci e Venere per i Romani. Fu oggetto di contese tra Siracusani e Cartaginesi fino alla sua conquista da parte dei Romani nel 244 a.C. Durante l’invasione araba fu chiamata Gebel Hamed (montagna di Hamed) e riacquistò parte della sua importanza nel XII secolo. Successivamente, seguì le sorti politiche dell’isola e fu chiamata “Monte San Giuliano” dai Normanni, per poi riprendere il nome di Erice nel 1934.

Tra i numerosi monumenti di grande importanza, spiccano la Chiesa Matrice (XIV secolo), dedicata all’Assunta, il Castello Medievale (XII-XIII secolo) con i resti del tempio e il Palazzo Municipale, che ospita una biblioteca e il Museo Cordici. Quest’ultimo è ricco di reperti archeologici provenienti dalla necropoli ericina, tra cui una testa di Afrodite risalente al IV secolo a.C.